Tra i fattori di rischio più rilevanti e più comuni nell’iniziazione all’uso di sostanze in adolescenza c’è sicuramente la “pressione sociale”. Durante l’adolescenza il gruppo dei pari acquista un’importanza centrale.
La spinta che i ragazzi sentono verso l’esterno è molto forte, così come la volontà di esplorare il mondo circostante e le possibili relazioni che vi si possono intrecciare. Le relazioni con il gruppo sono funzionali al raggiungimento di diversi obiettivi evolutivi che sotterraneamente l’adolescenza pone. Questa è l’età della vita in cui si spende la maggior parte del tempo con i coetanei, nel gruppo l’adolescente trova nuove figure di riferimento oltre alla famiglia.
Il gruppo è, quindi, una palestra di rapporti privilegiata, uno spazio ottimale in cui mettere alla prova ciò che si è acquisito nei contesti di socializzazione precedenti, primo su tutti quello familiare. Il confronto con i coetanei è, inoltre, funzionale alla ricerca di una propria definizione: l’altro restituisce un’immagine di sé e questo contribuisce alla creazione di una nuova identità per l’adolescente.
Il bisogno del gruppo nella costituzione dell’identità dell’adolescente fa si che le relazioni con i coetanei inizino ad esercitare una grande influenza sulle sue scelte e i suoi comportamenti, per adattarsi in parte alle aspettative degli altri e sperimentare un senso di appartenenza e condivisione. Sebbene spesso le pressioni sociali possono avere un effetto propulsivo, agendo in senso positivo rispetto all’uso di droghe, laddove queste sono rifiutate e stigmatizzate, una maggiore accettazione o la presenza nel gruppo di qualcuno che ne faccia uso può diventare un fattore scatenante la curiosità e l’avvicinamento alle sostanze.
L’accessibilità delle sostanze nel mondo giovanile è il primo fattore di rischio per l’uso di sostanze: tra i ragazzi le droghe sono infatti troppo facilmente accessibili, così che può svilupparsi un interesse naturale ad usarle. Ad una persona possono essere offerte delle sostanze, oppure il contesto sociale è favorevole al loro uso, se ne inizia a parlare, altri le usano…l’adolescente può ritenere che non ci sia niente di male a provarle, anche perché “tutti gli altri le assumono”.
Anche la curiosità verso l’uso e gli effetti delle sostanze è un altro potente fattore di rischio. Spesso l’adolescente è portato a fare nuove esperienze, provare nuove sensazioni e la percezione del rischio e del pericolo è fortemente limitata. Il bisogno di sperimentare e l’impulsività possono far sì che si intraprendano delle azioni, senza considerarne minimamente gli effetti a nel tempo.
Inoltre anche la tendenza a estremizzare il comportamento, a verificare i limiti personali familiari e sociali, a esercitare uno spiccato spirito di competizione e sfida, tipici degli adolescenti, può giocare un ruolo importante nel promuovere la sperimentazione di sostanze.
Infine, è proprio la pressione dei pari a gioca un ruolo determinante nell’avvicinare all’uso di sostanze. Questo meccanismo di influenzamento psicologico condiziona gli adolescenti (e le persone in generale) a comportarsi non in base a ciò che sentono, ai propri principi o alle proprie credenze, ma ad aderire in toto alle aspettative percepite di amici e compagni ritenuti significativi nel gruppo di amici. Spesso non si riesce a dire di “no” per paura di essere additati o rifiutati, di perdere di popolarità nel gruppo o di esserne esclusi. Quando l’uso di sostanze inizia ad essere condiviso nel gruppo dei pari, la presenza degli amici può diventare un condizionamento, e quindi una spinta a continuare a manifestare quel comportamento quando si verificano le condizioni in cui lo stesso è stato appreso, facendo sì che da una sperimentazione iniziale si passi ad un fenomeno di dipendenza e abuso.
Lo sapevi che:
Abraham Maslow, esponente di spicco della psicologia umanistica, affermava che il bisogno di appartenenza a un gruppo rappresenta uno dei bisogni fondamentali del genere umano.
L’assertività è la capacità di esprimere i propri sentimenti, di scegliere come comportarsi in un determinato momento/contesto, di difendere i propri diritti, di esprimere serenamente un’opinione di disaccordo quando lo si ritiene opportuno, di portare avanti le proprie idee e convinzioni, rispettando, contemporaneamente, quelle degli altri.
Il livello di autostima sembra essere direttamente proporzionale al livello di assertività che si riesce a mettere in gioco nei confronti degli altri.
Dubbi o domande:
Anonima, 14 anni
Ora invece non esce più con noi, e so che quando esce beve e fuma…
Federica, 18 anni
Il mio ragazzo si fa qualche tiro di canna ogni tanto con gli amici…
Anonimo, 16 anni
Nel mio gruppo alcuni amici fanno uso di cannabis…
In questa scena del film “Amore tossico” si fa lavoro di squadra per arrivare allo stesso obiettivo…
Il mio ragazzo si fa qualche tiro di canna ogni tanto con gli amici…
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